Vino ‘Enotrium’ delle Cantine Zito di Cirò scelto da MD per il progetto “Autoctoni d’Italia”

Le Cantine Zito di Cirò chiudono il loro trentacinquesimo Vinitaly con soddisfazione e un trionfo di presenze al loro stand del padiglione 12 Calabria.

Alla fiera di Verona hanno presentato il nuovo Greco NeroEnotrium”.

«La grossissima catena di supermercati MD – spiega il Direttore generale Valentino Zitoha scelto un nostro vino come unica etichetta calabrese da inserire nel suo ultimo progetto “Autoctoni d’Italia”, presentato al Marca di Bologna, che punta alla riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni, per promuovere quelle varietà di uve che hanno rischiato di scomparire, ma sono state recuperate dai viticoltori locali. Per noi, che con MD operiamo da 25 anni, da quando era presente solo in Campania, è un’enorme gratificazione e ci ripaga del tanto lavoro fatto nel nostro intenso percorso. Peraltro, la gratificazione è moltiplicata dal fatto che il nostro vino, il Cirò Enotrium, dà il nome all’intero progetto».

A partire da Pasqua, dunque, il calabrese “Enotrium” sarà protagonista assoluto, oltre che sugli scaffali di tutta Italia, anche del catalogo “La Cantina della Buona Spesa. La guida al buon bere di Casa MD” pubblicato dalla catena di supermarket mettendo insieme undici vini italiani, raccontando i vitigni e i territori e illustrando ai consumatori come leggere correttamente un’etichetta e come bere in maniera consapevole.

«Siamo fieri di essere stati selezionati da MD per questa iniziativa – continua Zito – anche per questo: perché aiuta a promuovere una cultura del bere, che salvaguarda la tradizione vitivinicola italiana, ma allo stesso tempo anche la salute. Oggi ci troviamo a combattere contro nuovi spauracchi, come i dealcolati, considerati l’ultima frontiera per limitare il consumo nocivo di alcol, ma la strada giusta, a mio parere, non è questa. Il dealcolato non è un vino, è una bevanda piena di zuccheri e acidi molto più simile alla coca cola. Bisogna invece tutelare il vino promuovendone la conoscenza, soprattutto tra i più giovani, come facciamo con questo progetto. facendo, aiutiamo anche il consumo responsabile».

Il riconoscimento di MD, d’altronde, è solo il sigillo a una lunga tradizione vitivinicola, di cui i fratelli Valentino, Francesco e Stefano Zito sono continuatori. Iniziata con il bisnonno Stefano, nel lontano 1870, quella tradizione è passata attraverso il nonno e poi il papà Giovanni, su un territorio, Cirò, votato alla viticoltura e che anche loro hanno contribuito a far conoscere nel mondo.

«Abbiamo scelto soprattutto la grande distribuzione – dice il Direttore aziendale – perché ripaga in termini di continuità di lavoro ed è anche un bel modo per fidelizzare i nostri acquirenti, che ci scelgono comunque per la nostra qualità. Manteniamo infatti uno standard qualitativo elevato, superiore rispetto al prezzo al quale scegliamo di vendere i nostri vini, e tutto questo è attestato anche dal nostro fatturato in crescita. Considerato che distribuiamo in tutta Italia, anche grazie alla MD che crede in noi da sempre, siamo fieri di portare alto anche il nome della Calabria e del vino calabrese».

Dopo i successi nella Gdo, le Cantine Zito vogliono rivolgersi anche ad altri mercati e il Vinitaly 2025 è stato, a questo fine, una importante vetrina.

«Vogliamo ora rivolgerci anche all’Horeca, cioè al canale di hotel, ristoranti ed enoteche – aggiunge Valentino Zito – in quanto crea immagine e soprattutto crea il contatto diretto con il consumatore, quindi ti aiuta a capire meglio se stai andando nella giusta direzione. Produciamo al momento 800mila bottiglie, ma puntiamo adesso al milione, con in mente un progetto per una nuova linea di vini di altissima qualità dal packaging totalmente rinnovato, che contiamo di lanciare con la prossima vendemmia, quindi entro fine anno».

Accanto al nuovo Greco Nero dal gusto morbido e fruttato presentato alla Fiera veronese, dunque, nasceranno a breve nuove etichette, con cui le Cantine Zito si tengono al passo con i tempi.

«Il mondo del vino è in continua evoluzione e oggi cambia ancora più velocemente, non più da generazione a generazione ma addirittura da ogni 2-3 anni. L’ultima sfida è quella dei dazi americani, per esempio, ma sono convinto che la qualità di un buon prodotto riuscirà ad assobirli. Noi puntiamo proprio a offrire ottimi prodotti e vogliamo ora farlo entrando più fortemente nel canale Horeca anche per questo: per proporci, con alta qualità, su nuovi mercati, e rafforzare l’affezione dei consumatori del nostro vino. Rinnovarci per mantenere la nostra meravigliosa tradizione».

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