Oltre un centinaio di persone, all’alba, hanno partecipato alla veglia che si è tenuta sulla spiaggia di Steccato di Cutro per ricordare il naufragio del caicco Summer Love che provocò la morte di 94 persone, di cui 35 minori.
Trentacinque peluche sistemati a cerchio con al centro una maglietta bianca con su scritto Kr46M0, la dicitura con cui era stato indicato uno dei bimbi di pochi mesi morto e 94 candele, una in ricordo di ogni migrante morto nella strage.
Un’iniziativa voluta dai giornalisti di Crotonenews all’interno del programma della Rete 26 Febbraio – che riunisce circa 400 associazioni – si è tenuta alle 4.00, l’orario in cui avvenne lo scontro dell’imbarcazione contro una secca ad un centinaio di metri dalla riva. Anche alcuni superstiti e familiari delle vittime hanno voluto essere presenti, alcuni dei quali hanno pregato in direzione della Mecca.
Al termine, due superstiti, insieme ai due pescatori che per primi intervennero sul luogo della strage, hanno gettato una corona di fiori.
Poi si è tenuta una fiaccolata in ricordo delle vittime del naufragio alla quale hanno partecipato, tra gli altri Filippo Ungaro, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati e la deputata del Pd Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
DICHIARAZIONI DI LAURA BOLDRINI
“Dalle ricostruzioni sembra che ci sia un vuoto di almeno 5 ore e se magari ci fosse stato un coordinamento tra chi opera in mare e fossero usciti i mezzi giusti forse quel naufragio non ci sarebbe stato. Allora credo che bisogna sostenere i sopravvissuti e le famiglie di chi non c’è più nella battaglia di giustizia e anche nell’ottenere quello che la presidente del consiglio aveva promesso a Palazzo Chigi cioè fare in modo che le famiglie arrivassero attraverso percorsi umanitari e fare il riscontro del dna per chi non ha ancora un nome.
Tutto questo è qualcosa che non non fa onore al Paese. Queste persone si sono sentite tradite. Oggi, ieri, non si è visto nessuno da parte del governo. Ma non doveva esserci almeno un sottosegretario ad ascoltare queste persone, a dare un segnale, a spiegare perché quelle promesse non sono state mantenute, a metterli al corrente magari delle difficoltà che ci sono state? Invece non si è fatto vedere nessuno”. “Poi – ha detto Laura Boldrini riferendosi al decreto Cutro – se il Consiglio dei ministri si fa sul posto dove è successa la sciagura, dove sono morte 94 e più persone, perché ci sono ancora dei dispersi, tu ti aspetti che hanno hanno capito la lezione. Ti aspetti che stabiliscano un’operazione di soccorso magari a livello europeo, facciano richiesta perché gli Stati si mettano insieme per riuscire a dare una risposta a questo bisogno di soccorso in mare. Invece no, quello che ne è uscito è un decreto che inventa un reato di cui non c’era bisogno, inasprisce le pene e poi livella tutti sulla responsabilità, dai trafficanti di essere umani allo scafista che spesso è un migrante che non poteva permettersi il costo della traversata. E poi nel decreto Cutro tutto il sistema d’accoglienza viene rimesso in considerazione perché i servizi che si davano prima nei Cas, l’assistenza legale, psicologica ma anche i corsi di lingua, non si fa più. Ormai i centri sono luoghi dove le persone vengono ammassate senza nessun servizio, senza nessuna attenzione. Una disumanizzazione totale e questo lo trovo gravissimo“.