Nel corso dell’interrogatorio condotto dal Gip distrettuale di Catanzaro Sara Merlini il sindaco di Badolato Nicola Parretta ha risposto a tutte le domande.
Era stato arrestato e posto ai domiciliari il 29 gennaio scorso dai carabinieri insieme ad altre 43 persone nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro su presunti rapporti con la cosca Gallace della ‘ndrangheta.
Insieme a Parretta sono stati arrestati tra gli altri, il vicesindaco, il presidente del Consiglio comunale e due assessori. Sono accusati, tra l’altro, di associazione per delinquere di tipo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso.
Nel corso dell’interrogatorio il sindaco Parretta è stato assistito dai suoi difensori di fiducia, gli avvocati Salvatore Staiano e Giuseppe Mussari.
“Ha risposto ad ogni domanda senza sottrarsi ad alcuna – scrivono i due legali – con cospicuità di indicazioni fattuali. Ha spiegato il rapporto tra la propria lista elettorale e l’altra, definita ‘civetta’, sottolineandone l’assoluta liceità . Ha spiegato inoltre natura, forma e contenuti del rapporto con l’imprenditore Antonio Paparo (arrestato nell’ambito della stessa operazione e padre del presidente del Consiglio comunale, ndr), ribadendo più volte che non ha mai subito alcuna minaccia e sottolineando che, laddove fosse accaduto, non avrebbe esitato a denunciare i fatti. I difensori si sono riservati qualsivoglia iniziativa, intendendo rivalutare le ipotesi di reato contestate alla luce dei contenuti dell’interrogatorio“.