Il prossimo 7 febbraio la Sezione civile del Tribunale di Castrovillari sarà chiamata a decidere se rimettere alla Corte di giustizia europea la questione relativa al diritto degli appartenenti a minoranza linguistica riconosciuta e tutelata dalla Legge 482/99 di eleggere un proprio rappresentante in seno al Parlamento Europeo.
A parere dei ricorrenti, il Movimento federativo delle minoranze linguistiche, Nuova Arbëria, la legge elettorale europea negherebbe tale diritto alle minoranze linguistiche in particolare alle comunità italo-albanesi, presenti in gran numero in Calabria, a differenza di quanto accade per i gruppi linguistici di confine, tedeschi, valdostani e sloveni.
Ieri si è tenuta la prima udienza in Tribunale con i legali del Movimento federativo con sede a Lungro, nel cosentino. A rappresentare i ricorrenti Nicola Bavasso, presidente del Movimento federativo delle minoranze linguistiche, Nuova Arbëria; Gennaro Capparelli, sindaco di Acquaformosa e Carmine Ferraro, primo cittadino di Lungro, anch’essi esponenti di Nuova Arbëria.
Per l’Avvocatura di Stato era presente l’avvocato Francesco Gallo.
Al termine dell’udienza, il giudice ha demandato la questione all’udienza del 7 febbraio prossimo davanti al collegio Civile.