Operazione “Errore Fatale”: decapitati vertici della cosca Mancuso

La Polizia di Stato di Vibo Valentia ha eseguito quattro arresti, nell’ambito dell’operazione “Errore fatale”, contro la cosca Mancuso della ‘ndrangheta. Le quattro persone coinvolte sono ritenute responsabili dell’omicidio di Raffaele Fiamingo, avvenuto a Spilinga nel luglio del 2003 e del tentato omicidio di Francesco Mancuso. Tra loro c’é anche Giuseppe Accorinti, il 60enne presunto affiliato alla ‘ndrangheta che il 5 agosto dello scorso anno tentò di infilarsi tra i portatori della statua della “Madonna della Neve”, Santa patrona di Zungri. La sua presenza abusiva fu segnalata da alcuni cittadini ai carabinieri, che bloccarono l’uomo conducendolo in caserma. Accorinti, con precedenti per associazione mafiosa, estorsione, lesioni e violenza sessuale, é considerato dagli inquirenti l’uomo dei Mancuso nel piccolo centro del vibonese. Tra le persone coinvolte nell’operazione c’é anche Cosmo Mancuso, di 70 anni, detenuto nel carcere di Prato, considerato il capo del gruppo criminale. É considerato il “braccio armato” della cosca Mancuso, Salvatore Polito, di 55 anni, arrestato nell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Polito, secondo gli inquirenti, é al vertice della cosca La Rosa della ‘ndrangheta, alleata con i Mancuso. Ha precedenti per associazione mafiosa, usura, estorsione e favoreggiamento. Arresti e perquisizioni anche a Milano e Prato. Dalle indagini è emerso che l’omicidio di Francesco Mancuso era maturato per contrasti insorti nella gestione delle attività criminali tra i componenti della famiglia Mancuso ed in particolare tra la fazione capeggiata da Ciccio Mancuso e quella guidata da Cosmo Mancuso.

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