La Polizia ha arrestato 8 persone con l’accusa, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni aggravata dall’avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Cianci-Maio-Hanoman operante nel territorio di San Martino di Taurianova, nel reggino. I provvedimenti sono stati disposti dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda. L’indagine, partita nel 2014 dopo l’arresto del boss Domenico Cianci, è proseguita attraverso le intercettazioni dei colloqui in carcere con i suoi familiari. Anche da lì continuava ad impartire disposizioni per richiedere a proprietari terrieri, imprenditori e commercianti, il pagamento di somme di denaro e l’acquisizione di beni a titolo estorsivo, la cosiddetta “guardiania”. In manette fratelli, generi e nipoti di Domenico Cianci che proprio a causa dello stato di detenzione del boss, hanno preso le redini della cosca, rispondendo agli ordini del vecchio capo famiglia. In carcere sono finiti:
Domenico Cianci, di 71 anni;
Concettina Gligora (39),
Domenico Forgetti (33),
Giuseppe Mavrici (44),
Damiano Forgetti (33)
Annunziato Chirico (51).
Ai domiciliari:
Rachela Cianci (73)
Damiano Cianci (78)