I carabinieri hanno arrestato il latitante Giuseppe Giorgi, di 56 anni, ritenuto elemento di vertice della cosca di ‘ndrangheta Romeo, operante a San Luca e con ramificazioni in tutta la provincia di Reggio Calabria. Era nascosto in un piccolo bunker ricavato sopra il camino della sua abitazione a San Luca. Era ricercato dal 1994 ed il suo nome era inserito nell’elenco dei 5 latitanti più pericolosi d’Italia. Deve scontare una condanna a 28 anni e 9 mesi per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. “Bravi, mi avete preso”, ha detto il latitante Giuseppe Giorgi ai carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e dei Cacciatori che lo hanno arrestato. Subito dopo essere uscito dal rifugio, ha anche cercato di tranquillizzare le due figlie: “Si sapeva – ha detto – che prima o poi doveva finire”. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, si è congratulato con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, per l’importante operazione, eseguita oggi dai Carabinieri di Reggio Calabria e dallo Squadrone Cacciatori di Calabria, che ha portato all’arresto di Giuseppe Giorgi, ritenuto elemento di vertice della cosca Romeo alias “Staccu” della ‘Ndrangheta e ricercato dal 1994. “L’arresto di Giorgi, già condannato per associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi – ha sottolineato il ministro Minniti – è un grandissimo successo investigativo che conferma il quotidiano impegno sul fronte della criminalità organizzata delle Forze di Polizia e della Magistratura”.