I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 6 persone appartenenti alla cosca Labate della ‘Ndrangheta.
L’operazione, denominata “Cassa continua” è stata coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia. Una settima persone coinvolta, una 66enne dipendente del Comune di Reggio Calabria è sospesa per mesi 12 dall’esercizio di pubblico ufficiale.
L’indagine è partita nel 2017 con l’arresto di Francesco Toscano trovato in possesso di armi d’assalto, anche da guerra e relativo munizionamento.
Da intercettazioni telefoniche e ambientali è emersa la riconducibilità di quelle armi ad un più ampio gruppo di persone inserite nella cosca Labate conosciuta anche con il nome di “Ti Mangiu” che ha il controllo della zona Gebbione di Reggio Calabria.
Ricostruite estorsioni e tentate estorsioni una delle quali ad un imprenditore del settore onoranze funebri concorrente della società “Croce Granata” – per la quale è stato disposto il sequestro – riconducibile a due degli arrestati.
La dipendente del Comune è accusata di rivelazione di segreti d’ufficio aggravato dalle modalità mafiose, perché, venuta a conoscenza dell’interdittiva antimafia a carico dell’impresa funebre dei Labate avrebbe immediatamente informato il titolare della ditta.