Duro colpo inferto in poche ore alla cosca di ‘Ndrangheta Gallace di Guardavalle, nel catanzarese. La famiglia mafiosa è stata al centro di tre distinte operazioni delle Dda di Firenze e Catanzaro. L’inchiesta catanzarese, denominata ‘Molo 13’ ha portato all’arresto di 20 esponenti di spicco della consorteria che avevano realizzato un’organizzazione transazionale capace di importare cocaina dal Sud America e di smistarla in Europa, Nuova Zelanda e Australia.
Gli investigatori hanno ricavato indicazioni sul modus operandi, identificato i sodali e ricostruito numerosi episodi di commercio e importazione di droga, tra i quali quella di 150 chili di cocaina sequestrata a maggio 2017 nel porto di Livorno.
La droga, una volta lavorata ed immessa in commercio avrebbe fruttato oltre 3 milioni e mezzo di euro. “La porta per far arrivare la cocaina in Europa era il Costarica” – ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
In Toscana sono state arrestate 6 persone nell’operazione denominata ‘Keu’, dal nome delle ceneri dei rifiuti conciari classificate altamente inquinanti. Fulcro di decisionale di tutto il sistema indagato alcuni soggetti a capo dell’Associazione conciatori di Santa Croce, in Provincia di Pisa che, grazie ai rapporti col la cosca Gallace di Guardavalle avrebbero miscelato i rifiuti altamente inquinanti con altri materiali e li avrebbero riutilizzati in attività edilizie. Circa 8.000 tonnellate sarebbero stati usati nella realizzazione del V lotto della Strada regionale 429 Empolese-Valdelsa.
Questo episodio costituisce il collegamento investigativo con un’altra inchiesta denominata ‘Calatruria’. Attraverso la ditta ‘Cantini Marino’ del Mugello, infiltrata da esponenti della cosca Gallace, i carabinieri del Rosa hanno anche ricostruito il controllo della ‘ndrangheta nella movimentazione terra dell’appalto con condotte estorsive. 17 le persone arrestate in questo filone d’indagine.