‘NDRANGHETA. CASSAZIONE ANNULLA ARRESTO PRESUNTO BOSS

La sesta sezione della Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso avanzato dagli avvocati di Ernesto Madaffari, ritenuto capo organizzatore della cosca Molè, annullando con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria. I giudici hanno rimandato gli atti a un nuovo Tribunale del Riesame che dovrĂ  stabilire se Madaffari dovrĂ  restare in carcere.

Ricorrendo in Cassazione, i legali – Salvatore Staiano, Guido Contestabile e Francesco Giovinazzo – hanno contestato “l’illogicitĂ ” dell’ordinanza di custodia cautelare e il quadro probatorio posto alla base della gravitĂ  indiziaria del Madaffari tirato in ballo “esclusivamente – scrivono gli avvocati in una nota – da conversazioni intercettate da soggetti appartenenti alla cosca avversaria“.

Madaffari, detto “u Capretta” 48 anni, era stato arrestato lo scorso marzo all’esito dell’inchiestaHybris” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, contro la cosca MolĂ©-Piromalli. L’operazione rappresenta il seguito della precedente indagine “Nuova Narcos Europea” e fotografa l’assetto dei rapporti tra le cosche MolĂ© e Piromalli all’indomani dell’uccisione di Rocco Molè.

I giudici reggini avevano ritenuto Ernesto Madaffari gravemente indiziato di essere al vertice della cosca Molè, ruolo che esercitava nonostante fosse detenuto agli arresti domiciliari.

Inoltre, i magistrati avevano anche giudicato Madaffari mandante del danneggiamento avvenuto il 15 ottobre 2020 ai danni del motopeschereccioItalia II GT 593” che, in base all’ipotesi accusatoria, aveva la finalitĂ  di costringere l’imprenditore ittico Alessandro Cutrì a pagare delle somme di denaro a titolo di protezione alla cosca Piromalli e nel contempo a conferire, almeno in parte, il pescato all’asta del pesce ai MolĂ©, business, secondo l’accusa, gestito con modalitĂ  mafiose da quest’ultima consorteria attraverso la societĂ  Ulisse srl, di proprietĂ  della moglie di Madaffari. In base all’ipotesi della Dda reggina, l’imprenditore era sottoposto ad una doppia costrizione dalle due consorterie.

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