Questa mattina alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato, ha eseguito con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, un’ordinanza cautelare emessa dal Gip nei confronti di 62 indagati.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione.
Gli arresti sono stati eseguiti nella zona sud di Catanzaro a carico di esponenti della comunità rom.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa nei nuovi locali della Procura di Catanzaro, alla quale hanno partecipato il Procuratore della Repubblica, il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il Direttore del Servizio Centrale Operativo e il Questore.
+++ AGGIORNAMENTO+++
Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita commentando gli esiti dell’operazione della Polizia di Stato si dimostra impressionato dalla stretta relazione, rilevata dagli inquirenti, tra metodologia di stampo mafioso e il mercato della droga.
Il primo cittadino evidenzia la necessità di affiancare alla repressione dei reati una politica di riscatto sociale nei quartieri a rischio.
LA NOTA
“Non esistono fortini inespugnabili, avevo scritto un anno fa riferendomi agli insediamenti criminali nella zona sud della città, e il procuratore Gratteri e le forze di polizia lo stanno dimostrando con i fatti. Siamo grati alla magistratura, al questore, agli uomini della Polizia di Stato per il nuovo colpo inferto al sistema dell’illegalità che da troppi anni costituisce un elemento di forte preoccupazione per i cittadini e la loro sicurezza.
Impressiona molto la metodologia di stampo mafioso che è stata rilevata dagli inquirenti e la stretta relazione con il mercato della droga. Desidero esprimere al procuratore Gratteri e ai suoi collaboratori, a tutte le forze dell’ordine, dalla Polizia di Stato ai carabinieri alla guardia di finanza, il ringraziamento di tutta la città che si ritrova al loro fianco in questa delicata lotta all’illegalità e al crimine.
Resto sempre fortemente convinto che all’indispensabile azione di repressione dei reati occorra affiancare una politica di riscatto sociale nei quartieri a rischio, togliendo dalla strada i ragazzi e strappandoli alla tentazione del facile guadagno con le armi della cultura, dell’istruzione, dello sport.
In questa ottica, abbiamo voluto potenziare la disponibilità di impianti sportivi, prevedendo una struttura polivalente accanto al PalaGallo. Questo compito tocca a noi, garantendo a questi quartieri, abitati in grandissima parte da gente onesta e laboriosa, tutti i servizi di una città civile, con in testa le scuole, i centri di inclusione sociale, l’impiantistica sportiva. E’ una sfida che tutti assieme possiamo vincere”.
IL PREFETTO
Il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine, esprimendosi con riferimento alle operazioni che oggi hanno portato all’arresto di 62 persone a Catanzaro, ha posto in luce come fondamentale sia stato il contributo di una parte degli imprenditori estorti, che ha definito“coraggiosi ed in grado di reagire alle imposizioni estorsive dei clan investigati, sottraendosi e reagendo, in modo virtuoso, alle consuete logiche omertose”. Messina ha, inoltre, affermato che l’indagine, complessa, ha posto in luce la“sorprendente capacità della ‘ndrangheta isolitana di gestire un pericolosissimo conflitto con gli odierni indagati, giungendo a una soluzione salomonica che ha consentito, in parte, alle ‘ndrinecutresi e catanzaresi coinvolte di mantenere la leadership criminale sull’agguerrita organizzazione mafiosa colpita dalle indagini della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro”.