Luigi Aquilano, genero del boss Antonio Mancuso, vertice della cosca della ‘ndrangheta di Limbadi nel vibonese รจ stato condannato a 12 anni di reclusione.
Era finito in carcere a fine luglio 2022 in un’inchiesta della Dda di Milano su narcotraffico ed estorsioni, come “recupero crediti”, con presunti legami coi clan. Un’indagine da cui era emerso anche che Aquilano, 45 anni, gestiva un bar a fianco del Palazzo di Giustizia di Milano, e che da quel locale la moglie Rosaria Mancuso avrebbe cercato di assumere “informazioni” su “alcuni magistrati” che lo frequentavano.
La sentenza รจ stata emessa oggi con rito abbreviato dal gup Guido Salvini, che ha condannato altri 20 imputati a pene fino a 5 anni (piรน alte rispetto alle richieste).
Per Aquilano ed altri il gup, perรฒ, non ha riconosciuto l’accusa di associazione mafiosa, mentre per due episodi di estorsione ai danni di imprenditori ha retto l’aggravante del metodo mafioso.
Il pm Alessandra Cerreti aveva chiesto per Aquilano 18 anni. Giร il gip Lidia Castellucci nelle indagini aveva respinto 26 richieste di misura cautelare avanzate dalla Procura, facendo cadere l’associazione mafiosa.
Aquilano, secondo il gup Salvini, malgrado i suoi presunti legami col clan Mancuso (atti trasmessi ai pm di Catanzaro), si sarebbe mosso in autonomia, senza creare a Milano una “articolazione” della cosca di Limbadi e senza dover ottenere mai “l’approvazione” per agire della “casa madre” in Calabria.