A Guardavalle, in provincia di Catanzaro, Vincenzo Soverino, affetto da Sla, presidente onorario provinciale dell’Aisla e già consigliere di giunta nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’Handicap (Fish) domenica scorsa si è visto negare la possibilità di assistere da bordocampo all’incontro di calcio tra il Guardavalle e la Virtus Rosarno del Campionato di promozione B.
Avrebbe voluto seguire sulla sua carrozzina la partita di fianco alle panchine della due società, come altre volte in passato, ma non gli è stato consentito.
L’arbitro, appartenente alla sezione AIA di Locri, avrebbe deciso di attenersi rigorosamente al regolamento.
Soverino, alla fine del primo tempo, si è poi rivolto ai carabinieri presenti nello stadio ed ha potuto assistere alla partita in uno spazio vicino alla tribuna stampa.
La vicenda ha avuto anche una coda politica.
Il sindaco di Guardavalle Giuseppe Caristo ha scritto anche ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri per segnalare la vicenda parlando di ‘mancanza di umanità‘ e ‘danno all’immagine dello sport‘.
Del caso si è occupata anche la Fish nazionale che ha espresso “profondo sdegno per quanto accaduto a Guardavalle. Questo atto contravviene ai principi fondamentali dell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo“.
LA LETTERA DI SCUSE DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE AIA DI LOCRI ANSELMO SCARAMUZZINO
“Mi scuso personalmente se la decisione correttamente adottata è stata percepita come mancanza di sensibilità. La mia priorità e quella dei nostri arbitri, è sempre quella di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento del gioco. In quel momento il giovane arbitro avrà valutato che la presenza di una persona in carrozzina in quell’area di gioco potesse creare un rischio per la sua stessa incolumità, quindi tutelandola. La Sezione di Locri è da sempre impegnata sia socialmente, per via del difficile contesto in cui insiste, sia sulle tematiche di inclusione dei diversamente abili.
Quanto avvenuto in occasione dell’incontro tra Guardavalle e Rosarno di primo acchito, può sicuramente indignare, in quanto tocca le tematiche della disabilità, della mancanza di ‘umanità’, del diniego all’inclusione e rappresenta uno sgarbo ad un cittadino illustre di Guardavalle affetto da Sla e presidente onorario Aisla. Premesso ciò mi piace precisare che l’arbitro incaricato a dirigere la gara in questione è un giovane diciassettenne dalla condotta sempre esemplare oltre a possedere animo sensibile ed altruistico. Siamo sempre al fianco di chi è meno fortunato di noi e abbiamo il dovere di non mettere a rischio l’incolumità di chi, non per propria volontà, si trova nell’impossibilità di ripararsi da possibili pallonate e altri accidentali urti che possono verificarsi in una gara di calcio“.
La lettera si conclude con l’invito rivolto a Soverino “per una stretta di mano ed una conviviale e propositiva riflessione sulle tematiche inclusive tra associazioni presso la Sezione di Locri che mi onoro di rappresentare“.