La Squadra mobile di Reggio Calabria, al termine dell’inchiesta denominata “Declino”, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di otto persone, tre delle quali già detenute, per associazione per delinquere di stampo mafioso, favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena.
Gli arrestati sono accusati di appartenere alla cosca di ‘ndrangheta Crea di Rizziconi e di aver favorito la latitanza del capo, il boss Domenico Crea.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari distrettuale, Valerio Trovato, su richiesta del Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e del sostituto, Alessia Giorgianni.
Per i soli reati di favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena sono indagate altre sette persone.
Il latitante fu catturato il 2 agosto 2019 dalla Polizia a Santa Domenica di Ricadi, nel vibonese. Si era reso irreperibile dal 2015 quando venne condannato in primo grado a 15 anni di reclusione.
L’indagine avrebbe consentito anche di fare luce sui rapporti tra la cosca di Rizziconi e quella dei Mancuso di Limbadi.