Due suicidi in poche ore nel carcere di Paola, nel cosentino.
Ieri sera un detenuto 40enne si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella.
Poche ore dopo stessa sorte per un impiegato delle funzioni centrali di 48 anni nella palestra della struttura penitenziaria.
A dare notizia delle due morti è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
«L’operatore che si è tolto la vita pare che avesse anche problemi personali e certo non è facile indagare le molteplici cause sicuramente concorrenti che inducono a un gesto così estremo, ma di certo fra quelle cause il carcere con i suoi drammi umani, la violenza ricorrente e le sue innumerevoli disfunzionalità favorisce in talune circostanze un processo di disumanizzazione e, forse, persino di assuefazione tanto da rischiare di allentare nell’individuo l’esatta portata e drammaticità di alcune azioni – scrive il Segretario della Uilpa Pp.
I detenuti, 16mila oltre i posti disponibili, sono palesemente sottoposti a una carcerazione non dignitosa e neppure minimamente rispondente alla finalità della pena inframuraria dettata dalla Carta costituzionale; dall’altro lato dei cancelli, gli operatori, sia del Corpo di polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, sia delle altre figure professionali sono sottoposti a carichi di lavoro e turnazioni insostenibili con sacrificio personale e familiare che viene vanificato dalla pressoché totale inefficienza e inefficacia del sistema sotto ogni profilo. Urgono interventi decisi e concreti dell’Esecutivo e del Parlamento. Va deflazionata la densità detentiva, necessita potenziare tangibilmente gli organici del personale, va assicurata l’assistenza sanitaria e devono essere avviate riforme complessive per riorganizzare l’intero apparato d’esecuzione penale».