Archiviata con successo la 35esima edizione di Vinitaly, l’azienda Spadafora 1915 di Rogliano, in Provincia di Cosenza, pensa ai prossimi appuntamenti dedicati al vino.
Per la storica azienda vitivinicola calabrese la partecipazione alla fiera di Verona è il coronamento di un percorso fatto di scelte coraggiose, visione e coerenza produttiva. Una tappa importante che testimonia il consolidamento della sua presenza sul mercato nazionale e il riconoscimento della sua identità forte, radicata nella tradizione ma aperta all’innovazione.
«Verona per noi rappresenta un punto di riferimento immancabile e, insieme, una conferma – spiega il titolare dell’Azienda, Ippolito Spadafora. E’ il luogo dove si consolida il nostro impegno, dove il nostro vino incontra un pubblico nuovo, preparato, curioso. Per un’Azienda come la nostra, radicata in Calabria, questa presenza è la dimostrazione che la costanza ripaga e il valore, quando è autentico, si fa notare».
Due eventi esclusivi, organizzati durante la fiera in due bellissime location, hanno raccontato ai visitatori non solo i vini ma anche lo spirito della casa cosentina: abbinamenti con piatti della tradizione, narrazione del territorio, confronto con professionisti e appassionati. Un modo concreto per trasformare la fiera in un’esperienza.
La cantina ha sede a Rogliano, in posizione strategica tra due aree a forte vocazione vitivinicola: il DOC Donnici – Terre di Cosenza e l’area del Savuto. Una terra di mezzo tra montagna e mare, incastonata tra le alture della Presila cosentina, dove i filari si arrampicano sulle colline e la viticoltura è da sempre parte del paesaggio e della cultura.
Proprio in questo contesto, Spadafora 1915 ha recentemente acquisito una nuova tenuta a Belsito, avviando un impianto con tre varietà autoctone: Magliocco, Pecorello e Zibibbo.
«Abbiamo voluto scommettere – spiega Spadafora – su una zona che sentiamo nostra, ma che ha ancora tanto da raccontare. Il Savuto è un territorio integro, vero, dove il vino si fa con pazienza e rispetto. È lì che vogliamo crescere, anche con vitigni e vini che, in quell’area, rappresentano una sfida».
Il nuovo impianto nel Savuto nasce, infatti, con l’idea di valorizzare ciò che il territorio offre, ma anche di sperimentare. Oltre al Magliocco, da sempre colonna portante della produzione aziendale, e al Pecorello, varietà bianca calabrese capace di esprimere freschezza e acidità, si è deciso di puntare anche sullo Zibibbo. Una scelta non convenzionale, che rompe gli schemi locali.
«Il Pecorello, infatti – spiega ancora Spadafora – ha una struttura interessante al gusto, ma poca espressività al naso. Lo Zibibbo, invece, porta intensità aromatica e profumi floreali. L’idea è quella di lavorare su un blend che giochi sul contrasto tra le due varietà e dia vita, nei prossimi anni, a un bianco nuovo, fresco, fuori dagli standard ma sempre legato all’identità mediterranea. Sperimentare, d’altronde, ci piace, ma – sottolinea il titolare – lo facciamo sempre partendo da quello che siamo. Il blend tra Pecorello e Zibibbo è un progetto che nasce dall’ascolto del territorio, non dalla forzatura. Vogliamo rispettare i tempi della vigna e far parlare l’uva».
Nel solco della tradizione, ma con lo sguardo rivolto ai nuovi stili di consumo, l’Azienda ha lanciato anche un altro progetto decisamente moderno: il “Solenero”, vino rosso pensato per essere servito fresco.
«E’ un blend di Magliocco e Merlot, vinificato con tecnica di criomacerazione, cioè un contatto a freddo tra mosto e bucce che permette di ridurre l’estrazione tannica e ottenere un vino più morbido, setoso, capace di esprimersi anche a basse temperature. Troppo spesso i rossi – commenta Ippolito Spadafora – vengono messi in frigo per abitudine, ma non sono nati per questo e finiscono per rivelare solo difetti. Noi abbiamo fatto l’opposto: abbiamo progettato un rosso che da freddo dà il meglio di sé. È un rosso mediterraneo, agile, perfetto per la cucina estiva e per chi cerca qualcosa di diverso ma autentico».
E, chiuso il Vinitaly, non può mancare un commento finale: «La Calabria ha davvero una marcia in più, e questa fiera lo ha dimostrato. Stiamo facendo onore a tutti i nostri territori, con una presenza concreta, orgogliosa e di qualità. Siamo molto soddisfatti: lo stand ha registrato un’affluenza costante, abbiamo ricevuto visite importanti e tanti apprezzamenti sinceri. L’auspicio è quello di continuare a crescere, passo dopo passo, e guardare al futuro con positività. Noi, come sempre, faremo la nostra parte. E – aggiunge – continueremo a parlare di Calabria anche nei mesi a venire, grazie alla lungimiranza della politica regionale che sta mettendo il comparto vitivinicolo sotto i riflettori nazionali e internazionali. Il Merano Wine Festival a Cirò e il prossimo Vinitaly a Sibari: sono segnali forti, che dimostrano come questa regione sia finalmente pronta a prendersi il posto che merita».