CATANZARO. COMMERCIO PELLET, FRODE ‘CAROSELLO’: EVASA IVA PER 3,5 MILIONI

Nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone, Palermo e Cremona, gli uomini delle Fiamme Gialle di Catanzaro, coordinati dalla Procura del capoluogo calabrese, hanno eseguito, tredici misure cautelari nei confronti di altrettante persone – tre dei quali di nazionalità ucraina – accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata oltre che all’evasione dell’Iva anche a dichiarazioni fiscali fraudolente mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto.

I destinatari delle misure restrittive avrebbero architettato una “frode carosello“, a carattere transnazionali nell’ambito della commercializzazione del pellet, finalizzata all’evasione dell’Iva per circa 3,5 milioni di euro in cinque anni.

In particolare dall’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria – Gruppo tutela dell’economia della Guardia di Finanza di Catanzaro, sarebbe emerso che sul mercato sarebbero state immesse quasi 41 mila tonnellate (oltre 1.500 container) di prodotto combustibile di alta qualità a prezzi altamente concorrenziali che avrebbe consentito un risparmio medio del 16% a tonnellata, con notevole danno per l’Erario e per gli altri imprenditori onesti del settore.

Dagli accertamenti è scaturito che l’associazione si avvaleva di una società di diritto estone e di due società catanzaresifiltro“, gestite, di fatto o di diritto, da un soggetto di nazionalità ucraina, queste ultime utilizzate come mere “cartiere” che emettevano fatture per operazioni inesistenti utilizzate da 15 acquirenti  – imprese individuali o società nazionali – aventi sede in Calabria ma anche in Sicilia e Lombardia.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, ha disposto gli arresti domiciliari e il divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi per tre degli indagati, mentre per gli altri dieci il divieto di esercitare attività d’impresa per un anno.

Contestualmente il giudice ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, quale profitto dei reati ipotizzati, e delle due societàcartiere” utilizzate dall’associazione.

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