Il Papa ha nominato vescovo di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, don Vincenzo Calvosa, del clero della Diocesi di Cassano all’Ionio.
Il nuovo vescovo è parroco della chiesa Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria di Trebisacce ed economo della diocesi di Cassano.
L’annuncio della nomina è stato fatto a mezzogiorno dal vescovo monsignor Francesco Savino, nella cattedrale della città.
Ordinato sacerdote il 2 maggio del 1992, don Calvosa in passato è stato anche Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale vocazionale, componente del Consiglio presbiterale diocesano, direttore dell’Ufficio tecnico diocesano e vicario per l’Economia.
DICHIARAZIONE DI MONS. SAVINO
“Esprimo i miei sentimenti di gioia, di emozione che diventano lode di ringraziamento al Signore, al Santo Padre Papa Francesco e a chi ha fatto discernimento, mi riferisco alla Nunziatura Apostolica in Italia. Sono convinto che don Vincenzo che è stato sempre un sacerdote, un presbitero credibile, sempre fedele alla chiesa, a Gesù, che è’ sempre stato un testimone veramente autentico, diventa veramente un dono per la diocesi a cui è stato inviato e per tutta la chiesa. Chiaramente, umanamente penso al fatto che lui non sarà più il nostro economo, non sarà più parroco a Trebisacce, ma guai se io mi fossi lasciato condizionare dal mio egoismo. No, i sacerdoti credibili, i sacerdoti testimoni diventano dono per tutta la chiesa e sono convinto che don Vincenzo Calvosa sarà veramente un vescovo integro, leale, serio, responsabile che non rinuncerà mai a essere uomo vero“.
MESSAGGIO DEL VESCOVO ELETTO AI FEDELI DI VALLO DELLA LUCANIA
“Carissimi fratelli e sorelle, con le parole del Salmo che cantiamo nella liturgia crismale, voglio innanzitutto rendere grazie al Signore per il grande dono della chiamata alla vita cristiana ricevuto nella consacrazione battesimale e nella confermazione. Nel suo disegno d’amore, Gesù nella giovinezza ha sedotto il mio cuore e mi ha fatto dono della consacrazione presbiterale e ora mi chiama a ricevere quella episcopale. Ringrazio il Santo Padre Francesco per la fiducia riposta nella mia persona chiamandomi a questo nuovo ministero. Non vi nascondo la mia trepidazione, ma confido nel sostegno della mano del Signore e nella forza del suo braccio. In tutti questi anni di ministero, oltre ai miei limiti e alle mie fragilità, ho potuto soprattutto sperimentare l’amore, la misericordia di Dio, la consolazione e la forza dello Spirito Santo che mi ha sempre guidato, assistito e protetto.
Entro, in quest’ora preparatami dal Padre, confidando che continuerà a sostenermi ancora perché possa essere un pastore secondo il suo cuore e a elargirmi i doni della sapienza e del discernimento per servire al meglio la Chiesa di Vallo della Lucania. Chiesa ricca di una lunga tradizione di cultura e di fede, che mi è affidata e a cui mi affido. Mi rivolgo soprattutto a voi sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi e fedeli laici in cammino nelle varie associazioni e comunità, nei gruppi, movimenti e itinerari di fede, con cui desidero continuare il percorso pastorale, inserendomi umilmente e gradualmente nel cammino dei miei predecessori, in particolare di monsignor Ciro Miniero, a cui rivolgo un fraterno saluto.
Chiedo a tutti pazienza e aiuto in questo inizio del mio ministero episcopale. Non sono nato Vescovo, imparerò a esserlo. Da parroco ho sempre collaborato con i miei confratelli presbiteri e con i fratelli laici, in particolare con coloro che fanno parte del Consiglio pastorale e degli Affari economici, e confido che, anche con tutti voi sarà bello camminare insieme per discernere le scelte giuste, secondo la volontà di Dio, per il bene del nostro popolo e della nostra Chiesa.
Un abbraccio particolare e un saluto caloroso voglio rivolgerlo ai malati, agli anziani, alle persone con disabilità, agli ultimi, a coloro che vivono nei piccoli centri e nelle periferie esistenziali e geografiche; siate certi: avete già un posto speciale nel mio cuore! Ai non credenti esprimo il mio rispetto e la vicinanza umana con la speranza di poter instaurare anche con voi, un fecondo dialogo“.