REGGIO CALABRIA. GENITORE AGGREDISCE DOCENTE, PRINCI: “INCONTRERÒ GLI OPERATORI SCOLASTICI”

La vice presidente della giunta regionale con delega all’istruzione, Giusi Princi, nei prossimi giorni farà visita all’Istituto comprensivo statale San Sperato Cardeto di Reggio Calabria per rappresentare la propria vicinanza e la solidarietà istituzionale al docente aggredito dal padre di uno studente, alla dirigente Carmen Lucisano e a tutta la comunità scolastica.

LE DICHIARAZIONI DI GIUSI PRINCI

“Il deprecabile episodio di ieri non mina e non può minare la credibilità di una intera comunità scolastica, che ha sempre lavorato in modo sereno e proficuo e che negli anni ha mostrato una profonda concordanza con le famiglie dei propri studenti con lo scopo di tessere una rete educativa solida, comune e condivisa”.

“Mi piace pensare alla scuola come comunità educante, un luogo di formazione, ma, ancor prima, di educazione e di condivisione di valori che permettono a ciascun individuo di crescere in tutte le sue dimensioni e interagire in modo consapevole e responsabile con la più vasta comunità sociale e civica. Occorre rimettere a fuoco quanto già definito nel 1974 con i Decreti Delegati sulla Scuola, ovvero che la struttura organizzativa scolastica italiana è improntata ad una gestione sociale, aperta e partecipata della scuola, in cui i genitori e gli insegnanti sono chiamati a confrontarsi sugli obiettivi strategici dei percorsi formativi, sui problemi che nascono e soprattutto sulle possibili soluzioni”.

“Purtroppo, l’aumento delle aggressioni verso gli operatori scolastici da parte dei familiari degli studenti mette in luce una crisi generalizzata nel rapporto tra scuola e famiglie. Perciò, dopo San Sperato Cardeto andrò ad incontrare gli operatori scolastici degli altri istituti calabresi dove si sono manifestati episodi di violenza che ci fanno capire, sempre di più, che è necessario costituire concretamente momenti di riflessione per le Istituzioni, per le famiglie e per i giovani studenti, per coinvolgere tutti in un percorso di alleanza educativa perché la violenza non deve avere posto nel nostro sistema scolastico, né nella nostra società”.

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