“Abbiamo investito tutto quello che avevamo nella sanificazione e nei dispositivi individuali, ma dobbiamo crederci perché il danno economico è stato enorme”. Antonio Nardi, titolare di un negozio di abbigliamento nel centro di Cosenza, si mostra cautamente fiducioso. In città la ripartenza è timida ma ha già dato segnali positivi. “Le linee guida sono assolutamente generiche e confusionarie – aggiunge aggiunto Nicola Fortino – ma noi stiamo cercando di offrire ai nostri clienti sicurezza e serenità, perché è importante crederci. Sulla collezione primaverile siamo costretti ad applicare degli sconti, ma sulle calzature da cerimonia abbiamo avuto il calo maggiore”. Non tutti i negozi di Cosenza hanno riaperto; i piccoli hanno preferito restare chiusi lamentando costi di adeguamento onerosi. Altri sono in attesa che vengano consegnati i disinfettanti e i guanti da esporre all’ingresso. Molti lamentano linee guida poco chiare e diversità tra le disposizioni dell’Inail e della Regione”. Ristoratori e gestori di bar in piazza a Cosenza, per chiedere liquidità immediata per le loro attività e la sospensione dei tributi. Gli esercenti hanno tenuto un sit-in davanti alla sede del Comune, dove hanno chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco Mario Occhiuto e l’assessore alle attività produttive Loredana Pastore. I ristoratori si erano già incontrati proprio per richiamare l’attenzione sulle loro problematiche. Tra le richieste, anche quelle di eliminare dalle clausole per ottenere i finanziamenti il documento unico di regolarità contributiva (Durc). Molti degli imprenditori lamentano che proprio a causa dell’emergenza non sono più in regola con i versamenti di legge e si crea così un circolo vizioso. I ristoratori, infine, denunciano la mancata erogazione dei 2.000 euro a fondo perduto annunciati dalla governatrice Jole Santelli. “Il sindaco – ha detto uno dei ristoratori – si è fatto carico di portare le nostre istanze alla Regione Calabria dove ci recheremo la prossima settimana”. “Siamo qui dalle 7 e rimarremo fino a tardi perché dopo ogni cliente la postazione, tutti gli attrezzi vengono sanificati e abbiamo ridotto il numero di accessi”. Gianni Frassia, parrucchiere per signora a Cosenza, non nega le difficoltà ma manifesta un certo entusiasmo e la voglia di riprendere l’attività dopo oltre due mesi di fermo obbligato. “Lavoriamo solo su appuntamento – aggiunge – e all’ingresso misuriamo la temperatura, invitiamo la cliente a igienizzare le mani e indossare sempre la mascherina. Procedimenti più lunghi, ma siamo felici di poter riaprire e in totale sicurezza”. Tutti gli esercenti comunque, pur di ritornare alle attività, hanno adottato il maggior numero di misure di sicurezza possibile, per la tranquillità dei dipendenti e dei clienti che arriveranno. C’è, come più di uno fa notare, un altro punto ambiguo ed è quello che riguarda l’utilizzo dell’aria condizionata. Molti esercenti hanno sanificato il sistema di areazione, ma comunque finché sarà possibile, eviteranno comunque di attivarla per la paura di diffondere il virus.