Le Cantine Ippolito 1845, per il secondo anno consecutivo, sono state insignite dell’Alta Onorificenza di Bilancio al Premio Industria Felix come migliore impresa vitivinicola della Calabria per performance gestionale e affidabilità finanziaria.
Un riconoscimento prestigioso, promosso da Industria Felix Magazine in partnership con Il Sole 24ore e Cerved e assegnato da un Comitato scientifico nazionale che ha analizzato migliaia di bilanci societari tra Calabria, Basilicata, Molise e Puglia – oltre 17mila – per selezionare e premiare l’efficienza, la visione strategica e il valore industriale delle Aziende.
Cantine Ippolito 1845 si posiziona tra le 90 imprese più competitive nel Sud.
Un’Azienda dalle radici profonde con lo sguardo rivolto all’orizzonte, dove ogni successo è una tappa consapevole di un percorso costruito partendo da lontano, con rigore e professionalità.
«Essere premiati in un contesto così autorevole – commentano i cugini Paolo, Vincenzo e Gianluca Ippolito, a capo dell’Azienda – conferma che, anche partendo da una realtà del Sud, è possibile costruire eccellenza attraverso metodo, coerenza e visione. Ogni nostra scelta nasce da un forte senso di responsabilità verso il territorio, verso chi lavora con noi e verso una storia familiare che dura da generazioni».
Il prestigioso Industria Felix – consegnato, alla presenza di Istituzioni, Università e dei partner economici di primo piano, nel corso della 63ª edizione ospitata a Villa Romanazzi Carducci di Bari – è stato tuttavia solo l’ultimo di numerosi riconoscimenti.
Solo pochi giorni prima, infatti, a Verona, la cantina è stata, ancora una volta, l’unica rappresentante calabrese selezionata per OperaWine, evento inaugurale del Vinitaly firmato Wine Spectator, che raccoglie il meglio del panorama vitivinicolo italiano, firmato Wine Spectator, la rivista del vino più prestigiosa al mondo. Una selezione che vale come consacrazione: la Calabria del vino è presente tra le 131 cantine di OperaWine, e porta il nome di Ippolito.
Anche i vini hanno, poi, continuato a dire la loro.
Al concorso internazionale 5StarWines – The Book, organizzato da Veronafiere e Assoenologi, Liber Pater Cirò rosso ha ottenuto 91 punti, seguito a ruota da Mare Chiaro Cirò bianco e Pecorello, entrambi con 90. Un trittico di etichette che raccontano l’identità calabrese attraverso l’equilibrio, la freschezza e l’integrità stilistica. Una conferma della coerenza produttiva che da anni distingue l’azienda sul mercato internazionale.
E, dulcis in fundo, un altro applauso emozionante: quello della Guida de L’Espresso, che ha incoronato il Pescanera come miglior vino rosato d’Italia. Un vino che non chiede permesso, che si impone con eleganza, e che racchiude nel calice tutta la poesia del Sud.
«Si apre per noi un’annata straordinaria – dicono ancora i cugini Ippolito. Il vino, per noi, è prima di tutto espressione di identità, cultura agricola e legame con la terra. Questi riconoscimenti non sono un punto d’arrivo, ma uno stimolo ad andare avanti con passione e continuità. Perché la vera sfida non è ricevere premi, ma meritare ogni giorno la fiducia di chi sceglie il nostro nome, i nostri vini, e la nostra idea di impresa».