Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello Stato di emergenza, per la durata di dodici mesi, per la situazione di criticità in atto nel sistema ospedaliero della Regione Calabria.
Il presidente della regione Roberto Occhiuto chiarisce che il provvedimento fa seguito ad una sua richiesta.
Nella comunicazione al Dipartimento Occhiuto descrive “alcune ineludibili esigenze per le quali risulta necessaria l’emanazione di disposizioni che disciplinino procedure acceleratorie volte a consentire la rapida costruzione dei nuovi nosocomi. La giunta da me presieduta ha provveduto a dare nuovo impulso alla ripresa dell’attività di costruzione degli ospedali ma, alle difficoltà incontrate dalla precedente esperienza commissariale, si è aggiunta l’inattuabilità dei progetti allora predisposti che risultano ormai superati sul piano tecnico, sanitario ed economico, risalendo a soluzioni di circa 20 anni addietro.
Alla luce della modernizzazione di processi e apparecchiature, oltre alle nuove regole introdotte dal Covid è imprescindibile la necessità di aggiornare i progetti ma, al tempo stesso, di massimizzare lo sfruttamento di tutto ciò che negli anni è stato fatto, così da pervenire quanto prima a poter dotare il territorio di tali opere. Ripartire da zero, a cominciare dalle aggiudicazioni e/o altro, oltre ad allontanare i tempi per dare risposta a necessità conclamate e urgenti, potrebbe anche ingenerare contenziosi che, come spesso accade, non risultano mai funzionali alla riduzione dei tempi di realizzazione delle opere“.
Dopo avere sottolineato che il quadro normativo “non consente di perseguire utilmente le priorità di interesse pubblico nel settore delle strutture sanitarie regionali” Occhiuto afferma che “si rende assolutamente necessario avvalersi di misure eccezionali per superare le oggettive criticità, colmando quindi una carenza sanitaria non più sostenibile“.
Il governatore evidenzia poi come gli attuali ospedali sono obsoleti e che solo l’ospedale Mater Domini di Catanzaro è stato inaugurato 18 anni fa mentre le strutture pubbliche “risultano attualmente oltremodo vetuste” dando luogo ad “una doppia negatività tra costi e prestazioni“.
Occhiuto chiede quindi, “nell’interesse pubblico“, di “definire con ogni urgenza un appropriato quadro normativo che consenta lo snellimento dei processi decisionali attuativi del piano dell’edilizia sanitaria, istituendo procedure più celeri adeguate per soddisfare le ineludibili esigenze in ambito sanitario“.