Rapinò imprenditore a Riccione: 39enne reggino incastrato dopo 12 anni dal Dna

I carabinieri del Ris di Parma hanno isolato le tracce biologiche di un 39enne di Reggio Calabria ritenuto l’autore di una violenta rapina avvenuta a Riccione 12 anni fa.

Le indagini, coordinate del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, hanno condotto all’identificazione del presunto responsabile.

E’ stato incastrato dal Dna trovato su una fascetta da elettricista utilizzata per legare i polsi delle vittime.

Secondo gli inquirenti la sera del 20 luglio 2012, con un complice rimasto ignoto, entrò con una scusa in casa di due coniugi riccionesi, un imprenditore di 77 anni e la moglie di 67, per rapinarli di oro e soldi contanti.

Il 5 giugno del 2024, alla Procura di Rimini è arrivata la segnalazione che il dna, rimasto ignoto per 12 anni, era stato identificato e che corrispondeva ad un uomo con precedenti per rapina, ricettazione, porto d’armi, armi clandestine e stupefacenti.

Lo stesso era stato controllato dalla polizia stradale di Pesaro in A14 pochi giorni prima della rapina a Riccione.

Il 39enne inoltre sarebbe stato in carcere fino al 2020. Sulla base del dna e dei riscontri dei controlli, il sostituto procuratore Bertuzzi ha chiesto per il reggino il rinvio a giudizio.

L’udienza è stata fissata per il 15 maggio davanti al gip Raffaele Deflorio.

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