CITTÀ UNICA COSENZA RENDE CASTROLIBERO: IL TESTO DEL REFERENDUM

Formalizzato il quesito sul quale saranno chiamati a pronunciarsi i cittadini elettori di Cosenza, Rende e Castrolibero in occasione del referendum fissato per domenica prossima, primo dicembre.

Volete voi che sia approvata la proposta di legge n. 177/XII e che sia istituito un nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero?” – si legge nella prima domanda, E prosegue: “Quali delle seguenti denominazioni volete che assuma il nuovo comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero? a) Cosenza; b) Cosenza Rende Castrolibero; c) Nuova Cosenza“.

Le operazioni di voto si apriranno alle 8 e si concluderanno alle 21.00. Il referendum ha carattere consultivo e non prevede alcun quorum, nel senso che per essere valido non é necessario che si rechi a votare la maggioranza degli aventi diritto.

La consultazione è stata indetta dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con un decreto emesso l’8 ottobre scorso sulla base della deliberazione adottata dal Consiglio regionale nel corso della seduta del 26 luglio, con la quale è stata approvata la proposta presentata dai consiglieri di maggioranza Pierluigi Caputo, Gianluca Gallo e Pasqualina Straface (Forza Italia); Luciana De Francesco, Sabrina Mannarino e Pietro Molinaro (Fratelli d’Italia); Giuseppe Graziano (Unione di Centro) e Katya Gentile (Lega).

 

I comitati “Cosenza No alla Fusione Per una Città Policentrica” e “No Fusione di Cosenza” hanno convocato una conferenza stampa per domani mattina alle ore 10.30 nella libreria Ubik di Cosenza, “per denunciare con forza i rischi del progetto di fusione tra i comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero – si legge in una nota. Questa proposta, priva di una visione concreta e partecipata, rappresenta un attacco all’identità, all’autonomia e alla storia dei nostri territori. Non accetteremo che la fusione diventi uno strumento per consolidare poteri centralizzati, cancellando le specificità locali e penalizzando intere comunità.

Difendiamo e proponiamo da sempre un modello di città e di area urbana diverso, inclusivo e rispettoso delle reali esigenze dei cittadini. La fusione, così come concepita, non risolve le criticità esistenti ma rischia di aggravare disuguaglianze e inefficienze. Invitiamo la stampa e la cittadinanza a partecipare per unirsi a questa battaglia cruciale per il futuro della nostra terra e contro un progetto che vuole decidere senza ascoltare“.

 

 

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