Potrà lasciare il carcere di Santa Maria Capua Vetere Michele Zito, ritenuto a capo di un’associazione di narcotrafficanti gestita dalla ‘ndrangheta.
Calabrese, di Gioia Tauro, Zito è stato condannato a vent’anni di carcere perché ritenuto responsabile dell’importazione in Italia di ingenti quantitativi di droga provenienti dal Sud America per conto delle cosche operanti a Gioia Tauro.
La richiesta dei domiciliari è stata avanzata dal legale di Zito, avvocato Angelo Librace.
L’Ufficio di Sorveglianza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto gli arresti domiciliari per motivi di salute.
L’esponente della ‘ndrangheta era stato arrestato nell’agosto 2016 con altre 17 persone nell’ambito dell’indagine della Dda di Reggio Calabria denominata “Operazione Vulcano”.
Dal processo emergeva l’esistenza di un’organizzazione operante tra l’Italia, il Sud America e l’Olanda, di cui Zito era il vertice, e che la droga arrivava anche grazie alla complicità del comandante di una nave porta-container proveniente dal Sudamerica, il quale, al soldo dei narcotrafficanti, una volta giunto in prossimità delle coste italiane, consentiva il trasbordo della sostanza stupefacente verso piccole imbarcazioni, al fine di eludere i controlli doganali al porto di Gioia Tauro.