BLITZ DELLA POLIZIA A COSENZA: 6 ARRESTI PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

A Cosenza la Polizia ha arrestato e posto ai domiciliari 6 persone tra italiani ed extracomunitari indagate per il reato favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato.

La misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale Procura.

Hanno presentato false attestazioni allo Sportello Unico per l’Immigrazione per attivare e concludere la procedura di emersione dal lavoro irregolare e ottenere successivamente un titolo di soggiorno che ha apparentemente regolarizzato la loro permanenza sul Territorio italiano. Inoltre, un soggetto extracomunitario è indagato anche per il reato di estorsione, poiché costringeva alcuni connazionali a consegnargli, in più occasioni, somme di denaro per consentire loro l’occupazione degli spazi pubblici da utilizzare per la vendita ambulante.

Il provvedimento è l’epilogo di una intensa attività d’indagine avviata dalla Squadra Mobile avviata dopo una rissa verificatasi nel maggio 2021 in Piazza Bilotti tra alcuni cittadini extracomunitari, tutti venditori ambulanti, per lo più abusivi, che si erano “affrontati” violentemente al fine di contendersi gli spazi pubblici disponibili.

L’origine della violenta colluttazione era da ricercare nella pretesa estorsiva, avanzata da uno di loro nei confronti di alcuni connazionali, rei di aver occupato con i loro espositori alcuni spazi pubblici, senza corrispondere la somma di denaro giornaliera pretesa ingiustamente.

Un commerciante di abbigliamento, un commercialista ed  un extracomunitario fungevano da trait-d’union tra coloro che si prestavano a svolgere il ruolo di datore di lavoro fittizio e gli extracomunitari che aspiravano a regolarizzare la loro posizione sul territorio italiano, ma impossibilitati a farlo per diverse motivazioni: clandestini o richiedenti protezione internazionale con  diniego dello status richiesto dalle competenti Commissioni Territoriali, che esercizio attività lavorative abusive.

Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire numerose fraudolente assunzioni che gli indagati si erano prodigati a realizzare in favore di falsi lavoratori e di fittizi datori di lavoro.

 

 

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